I dati FAO rivelano che ogni anno nel mondo vengano sprecate oltre 1,3 miliardi di tonnellate di cibo quantificabili in circa 750 miliardi di dollari all’anno, in pratica 1/3 dell’intera produzione mondiale. Lo spreco alimentare nel mondo è fortemente diversificato e correlato, per quantità di prodotti sprecati e cause, alla ricchezza dei diversi Paesi.

Secondo i dati raccolti in occasione dell’ultima Expo tenutasi a Milano, in Europa la quantità di cibo sprecata ammonta a 89 milioni di tonnellate all’anno, ovvero a una media di 180 kg pro capite. Nella stessa Europa, tuttavia, notiamo divari di spreco notevoli tra gli Stati membri. La Grecia ad esempio emerge come paese virtuoso sprecando annualmente 44 kg di prodotti pro-capite mentre l’Olanda detiene la bandiera nera dello spreco con una stima di spreco annuale di 579 kg di prodotti pro-capite.

In base ai dati raccolti da Waste Watcher, ovverosia l’osservatorio nazionale sugli sprechi, ogni anno in Italia si sprecano mediamente 146 kg di cibo per persona che, tradotto in termini economici, ammontano a oltre 16 miliardi di euro in un anno.

Tutte queste stime sono destinate a crescere nel tempo se non verranno adottate soluzioni concrete per contrastare il fenomeno producendo ulteriori e pesanti conseguenze a livello ambientale se si pensa a tutte le risorse utilizzate per produrre cibo non consumato e all’inquinamento inutilmente generato.

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